L’assemblea provinciale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Crotone riunita in data 9 Aprile 2011 presso la sala Raimondi,
Premessa la necessità di rafforzare sempre più al proprio interno il patrimonio di forte identità e coesione associativa e all’esterno la condivisione d’intenti con le diverse istituzioni di qualsiasi parte politica in nome dell’apartiticità e aconfessionalità del sodalizio;
Uditi i riferimenti del Presidente rispetto alla difficoltà dei rapporti di collaborazione con l’attuale amministrazione provinciale complice l’innegabile situazione economica del particolare momento;
Preso atto del quotidiano ed instancabile impegno profuso dalla dirigenza locale dell’organizzazione inteso ad informare e formare per coinvolgere sempre più le coscienze della nuova classe politica provinciale rispetto alle attese di rivalsa dei ciechi e degli ipovedenti di questo territorio:
Esprime con forza il proprio rammarico ed il proprio disappunto per quanto attiene alle scelte politiche di bilancio che nel corso del 2010 hanno completamente annientato il contributo di funzionamento all’Unione costringendo la struttura ad un traumatico annullamento di alcuni fondamentali e irrinunciabili servizi sino ad allora garantiti in particolare ai giovani ed ai bambini di questo territorio come i corsi di aggiornamento per i loro insegnanti di sostegno ed i campi estivi formativi e riabilitativi;
Ribadisce in proposito che uesto non può e non deve gravare sui bisogni e sui diritti di cittadinanza dei minorati visivi il pesante fardello che caratterizza l’attuale momento di difficoltà finanziaria dell’ente provincia perché tale sconsiderato atto di ingiustizia, costringerebbe i ciechi a pagare doppiamente i costi della crisi prima come cittadini e poi come disabili;
Rivolge per questo un sentito e accorato appello ai vertici dell’amministrazione provinciale affinché non infieriscano oltremodo sui bisogni reali dei ciechi e degli ipovedenti perché almeno le residue attività di supporto all’integrazione scolastica e più in generale al processo di normalizzazione poste in essere dall’I.Ri.Fo.R. locale possano proseguire nel loro obiettivo tenuto conto che l’istruzione e la formazione dei ciechi non avviene più nelle strutture speciali ma deve essere realizzata sul territorio e che alla provincia permane l’affidamento per legge di assolvere a tali doveri istituzionali;
Ammonisce che sarebbe un vero e proprio suicidio politico oltre che un inammissibile paradosso ed un imperdonabile atto quello di assumersi la responsabilità politica di distruggere su questo territorio di frontiera quel poco che ancora resta in termini di offerta di servizi mirati a supporto della crescita umana, sociale e culturale dei ciechi in prospettiva di un verosimile sviluppo integrato e armonico della loro personalità per riproporre la drammatica alternativa del buio dell’ignoranza, della sopraffazione e dell’isolamento sociale;
Sottolinea che tale improponibile prospettiva, contrasterebbe tra l’altro e fortemente con le filosofie innovative di questo tempo caratterizzate da profonde trasformazioni tra le quali primeggia l’introduzione del modello federalista dei territori che dovrebbe al contrario suggerire alle diverse realtà di preservare e valorizzare le proprie eccellenze e le proprie positività.Per quanto sopra, uanto sopra confida e affida alla squisita sensibilità del Presidente Zurlo quanto appresso:
1. il grido di bisogno che proviene dalle famiglie che reclamano giustamente il sacrosanto diritto ad un’adeguata istruzione nell’ambito di un percorso riabilitativo mirato per i loro bambini.
2. le aspettative e le ansie dei nostri giovani e meno giovani che pervengono allo stato di cecità in età adulta per i quali il lavoro che per noi è luce che ritorna, deve rappresentare il volano del loro riscatto di rivalsa sociale.
3. I sogni trafitti dei nostri anziani cui la vita sembra oramai non sorridere più, affinchè l’esperienza dell’unione maturata sul campo in novant’anni di gloriosa storia associativa possa attraverso le proprie attività risvegliare in essi il gusto ed il piacere per una esistenza più serena.
4. In ultimo e non da ultimo, il grido di dolore degli amici pluriminorati e dei loro familiari cui una sorte particolarmente avversa e arcigna ha voluto riservare ulteriori gravi disabilità accanto alla minorazione visiva. Per costoro che sono quelli a noi più cari vorremmo certamente fare qualcosa di più.
Per quanto esposto, l’assemblea tutta dell’UICI nel rispetto e per l’incondizionata stima che nutre nei confronti dell’attuale presidente dell’amministrazione provinciale, gli augura di non dover passare alla storia come colui che avrà cancellato la speranza, il futuro ed il sogno antico dei ciechi in questo lembo di terra già troppo martoriato e umiliato, scrivendo una pagina triste e infelice sulla pietra del tempo a futura memoria.
Lo invita pertanto a predisporre al più presto un incontro con i vertici locali della nostra Unione al fine di concordare gli interventi di somma urgenza da attivare in favore della categoria, con l’impegno di reperire le risorse necessarie per il loro soddisfacimento attraverso la soppressione di determinate spese delle quali si potrebbe benissimo fare a meno e questo in nome di quella solidarietà di cui troppo spesso si sente parlare ma per la quale altrettanto spesso poco o niente si fa.
Per l’Assemblea Provinciale il Presidente Cav. Francesco Scicchitano.