L’UICI denuncia: La faccia cattiva dell’Inps, controlli feroci e invasivi ai veri disabili

L’altra faccia della stretta contro i falsi invalidi sono controlli «feroci e invasivi» e gravi problemi economici per i veri disabili cui viene sospesa l’indennità e la pensione (che per i ciechi assoluti significa circa mille euro al mese) fino alla conclusione delle verifiche.

L’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti dopo diverse segnalazioni in merito denuncia «inadempienze e abusi da parte dell’Inps e dell’Agenzia delle Entrate». I controlli – ha spiegato Paolo Colombo, avvocato dell’Uic, in una conferenza stampa – portano automaticamente alla sospensione del beneficio economico fino al termine del giudizio della commissione medica competente: «così prima che la persona possa avere ragione possono passare diversi mesi». E casi del genere si sono verificati soprattutto in Sicilia e in Campania. Altro aspetto è «l’illegittimità delle visite di controllo particolarmente invasive» a cui l’Inps «sottopone persone colpite da patologie irreversib ili chiamate a controllo». L’Uic elenca una serie di casi in cui i controlli sono stati particolarmente «feroci»: a Padova una persona di 75 anni sottoposta a dieci visite di controllo; a Napoli atteggiamenti di sfida nei confronti dei non vedenti che alle strette arrivano a togliersi le protesi oculari per dimostrare la menomazione; a Milano a un ragazzino tetraplegico è stato chiesto di mettersi da solo i pantaloni: «si sta umiliando la dignità delle persone – è la denuncia – L’attività sacronsanta di verifica da parte dello Stato deve essere compiuta rispettando i disabili». «Scovare i falsi invalidi – ha sottolineato il presidente, Tommaso Daniele – è un impegno fondamentale, ma ora si sta rasentando la follia». L’Inps, da parte sua, attraverso il professor Massimo Piccioni, presidente della Commissione medica superiore, sottolinea «l’elevata professionalità dei medici dell’Istituto. Questo non esclude – aggiunge – che ci possano essere casi singoli che vanno sanzio nati». Le prestazioni per ciechi totali sono 63 mila, quelle per ciechi parziali 79 mila, per fare solo qualche numero, e «rispetto a questi soggetti – prosegue – negli archivi non vi sono informazioni sanitarie fino al 2007 e come può fare l’Inps di fronte a un provvedimento del governo che ha chiesto di fare accertamenti?». Solo il 9% dei fascicoli, su centinaia di migliaia di disabili da controllare, sono stati trasferiti nel 2009 dalle Asl e «quindi – spiega Piccioni – l’Inps ho dovuto chiamare a visita tutti i soggetti in assenza di informazioni sul loro stato di salute». L’Unione ciechi si dice pronta assieme all’Adiconsum a promuovere una class action: «Vanno contrastati i falsi e i medici compiacenti che hanno attestato il falso. L’azione collettiva, che non porta a riparazioni economiche, può portare a una diffida nei confronti dell’amministrazione e a un dialogo per rimuovere il problema», ha detto Paolo Landi, segretario dell’associazione di consumatori. In più c ‘è l’idea di scendere nuovamente in piazza «contro una vera e propria persecuzione sulla base della presunzione che tutti gli invalidi che beneficiano dell’assegno siano falsi invalidi».
Fonte: L’Unita’ del 10-02-2011

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